“Il Digital Services Act costituisce una grande occasione per rafforzare le azioni e gli strumenti di tutela dei contenuti audiovisivi sul web, oggi ancora più determinanti per sostenere la fase di ripartenza del settore audiovisivo dopo la pandemia e porre così le basi per lo sviluppo di un ecosistema digitale sano, trasparente e realmente competitivo per tutte le aziende che vi operano” – ha dichiarato Federico Bagnoli Rossi, Segretario Generale FAPAV – Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali, tra i relatori dell’evento.
La proposta di DSA in discussione nelle sedi europee si occupa di aspetti fondamentali in materia di tutela delle opere d’ingegno sul web, tra cui la responsabilità degli intermediari e alcune questioni cruciali per consentire delle efficaci rimozioni dei contenuti illegali come, ad esempio, il Notice and Stay Down oltre ad una auspicata tempistica più veloce e snella per la disabilitazione dei file illeciti. “L’introduzione del Notice and Stay Down e la rimozione tempestiva dei contenuti illeciti entro 30 minuti rappresentano delle priorità che è necessario adottare quanto prima e che la tecnologia odierna è in grado di implementare” – ha precisato il Segretario Generale FAPAV. “Un’altra questione fondamentale prevista dal DSA è l’approccio KYBC – Know Your Business Customer, che consentirebbe di contrastare l’anonimato di chi opera illegalmente sul web. L’auspicio è che tale protocollo venga esteso a tutti gli operatori del web e non solo ai marketplace. Ci auguriamo che il Governo italiano – ha concluso Bagnoli Rossi – possa negoziare con fermezza con gli altri Stati Membri al fine di garantire la massima tutela dei titolari dei diritti e delle industrie culturali poiché assicurare la legalità sul web è ormai imprescindibile per permettere al comparto delle industrie creative di dare pieno slancio all’economia nazionale, soprattutto in un momento come quello attuale in cui l’industria audiovisiva ha ampliato sempre più l’offerta legale con nuovi e innovativi modelli di business”.