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Il Camcording

Il Camcording

Per pirateria tramite camcorder si intende l’attività svolta da una persona che, entrata in una sala cinematografica recando con sé qualsiasi tipo di dispositivo di registrazione (camcorder, smartphone, cam, registratore audio, ecc.) registra intenzionalmente o riproduce in tutto o in parte il video e/o l’audio del film.

Registrare il film o l’audio in una sala cinematografica è un reato (articolo 85-bis del Testo Unico, Legge di Pubblica Sicurezza)

 

Perché occorre impedire una registrazione illecita?

Il camcording costituisce nella maggior parte dei casi la fonte primaria della pirateria.

Le registrazioni illecite dell’audio e/o del video di un film vengono infatti poi distribuite illegalmente sul web o su supporti fisici.

I profitti di questa attività illegale finiscono per finanziare organizzazioni criminali a discapito anche di tutte le maestranze e le professionalità coinvolte nella realizzazione di un film.

Il camcording infatti danneggia tutta la filiera cinematografica oltre che creare ingenti danni a chi lavora in questo settore. Le statistiche dicono che 9 film su 10 che escono in sala sono oggetto di camcording audio o video disponibili online illegalmente a pochi giorni dalla data di uscita ufficiale.

Tutte le forme di pirateria danneggiano l’industria dello spettacolo, l’economia dei Paesi che producono film e anche gli stessi consumatori poiché non riconoscere agli aventi diritto i proventi del proprio lavoro pone a rischio non solo il profitto delle imprese, ma anche il futuro della produzione creativa e culturale del Paese.

L’industria cinematografica, oltre che regalare sogni e passioni, è anche un importante motore economico che crea posti di lavoro e contribuisce all’economia dei Paesi produttori di film.

Se non riusciamo a impedire la distribuzione illecita dei contenuti audiovisivi, il rischio è che in futuro saranno realizzati sempre meno film.