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Covid-19, appello di cinema e audiovisivo all’UE

Covid-19, appello di cinema e audiovisivo all’UE

“Sostegno al settore, in ballo ci sono posti di lavoro e investimenti”

Decine di associazioni di categoria hanno firmato una lettera comune inviata a Bruxelles per chiedere un intervento urgente a contenimento dell’impatto economico e sociale della pandemia. A chiederlo, in una lettera indirizzata all’Unione europea, un gran numero di associazioni del settore, tra cui: APA, ANAC, ANICA, EPC, EUROPA CINEMAS, FAPAV, FIAPF, IVF, MPA, UNIC, UNIVIDEO, 100 AUTORI.

Il comparto cinematografico e audiovisivo si appella a Bruxelles per un intervento urgente, che consenta di salvare il futuro del settore fortemente penalizzato dall’impatto delle misure di lockdown e distanziamento sociale applicate nei vari Paesi dell’Unione europea. “Riteniamo necessario un intervento immediato da parte delle Autorità: senza un forte impegno europeo, il settore rischia di non poter superare l’impatto di questa crisi senza precedenti”, si legge nel documento diffuso dalle associazioni di categoria.

Tra i fattori che preoccupano fortemente le associazioni c’è anche il tempo: “L’impatto devastante della pandemia sull’industria non si fermerà quando si riprenderà la vita di tutti i giorni, piuttosto, potrebbe dimostrarsi molto più profondo di quanto avessimo immaginato. I suoi effetti continueranno a farsi sentire in profondità nel tempo”.

Da quando siamo chiusi in casa, in Italia, come in gran parte d’Europa, le programmazioni televisive sono state ampliate di offerta di film e serie, oltre che informazione e approfondimento. Anche le piattaforme di streaming online e video on demand hanno ampliato le loro offerte cercando di venire incontro alle esigenze di un pubblico intimorito dalla pandemia.

Un impegno civile che tutti hanno riconosciuto, ma che necessita di un sostegno forte da parte delle Istituzioni, perché “non si tradurrà in una ripresa degli investimenti e delle attività di produzione e distribuzione interrotte, né, tantomeno, in finanziamenti per lo sviluppo di progetti futuri”.

Cinema e audiovisivo vanno aiutati e salvaguardati anche per un’altra ragione, non meno importante di quelle più schiettamente economiche: “Il nostro settore potrà rappresentare un valido canale per i dibattiti e le discussioni che nasceranno attorno al post-Covid-19 e che saranno essenziali per le democrazie europee al termine dell’emergenza”.

L’intero settore dell’audiovisivo potrà tornare utile nel mondo in cui “i cittadini dovranno fare i conti con le conseguenze di questa crisi senza precedenti e soprattutto dovranno assieme porre le basi per una comune ripartenza, con rinnovato ottimismo e una ritrovata fiducia nel futuro”.

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