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“Dopo il lockdown: Ripartire insieme dalla legalità”: il webinar organizzato lunedì 19 Ottobre da FAPAV e MIA

“Dopo il lockdown: Ripartire insieme dalla legalità”: il webinar organizzato lunedì 19 Ottobre da FAPAV e MIA

LOTTA ALLA PIRATERIA AUDIOVISIVA: più poteri ad AGCOM per la repressione del fenomeno; Recepimento Direttiva Copyright per una maggiore tutela dei contenuti; Nuove Proposte Legislative che puntino a colpire i siti illegali e i domini truffa

Roma, 20 Ottobre 2020 – “Dopo il lockdown: Ripartire insieme dalla legalità” questo il titolo dell’importante evento online dal carattere istituzionale e internazionale organizzato nel pomeriggio di lunedì 19 Ottobre dalla FAPAV – Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali in collaborazione con MIA – Mercato Internazionale Audiovisivo.

Il neo Presidente di AGCOM, Giacomo Lasorella, in una delle sue prime uscite ufficiali, ha aperto i lavori evidenziando quanto il Regolamento per la Tutela del Diritto d’Autore rappresenti oggi lo strumento cardine cui fare riferimento per contrastare ogni forma di diffusione illecita di contenuti audiovisivi. Come best practice riconosciuta a livello internazionale, il Regolamento AGCOM ha la necessità di essere accompagnato da uno sviluppo sempre maggiore dell’offerta legale di contenuti, questo per educare il grande pubblico del web a rimanere nella legalità e non rischiare loro stessi di vedere violate le proprie identità digitali, con gravi ripercussioni in termini di privacy e di informazioni e dati sensibili.

Il ruolo centrale dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, è stato fortemente ribadito in termini di contrasto alla pirateria online da Federico Bagnoli Rossi, Segretario Generale FAPAV, che nel suo intervento ha disegnato un quadro piuttosto preoccupante: l’incidenza della pirateria sull’industria audiovisiva nel 2019 è stata pari al 37%, con 96,2 milioni di fruizioni perdute, un danno stimato per il settore di 591 milioni, una perdita stimata di posti di lavoro pari a 5900 unità e un danno al Sistema Paese quantificato in 1,1 miliardi di euro. Il periodo di lockdown a causa della pandemia ha fatto registrare una crescita del fenomeno illecito, portando l’incidenza della pirateria al 40% contro il 37% di tutto il 2019. È cresciuto anche l’utilizzo delle IPTV Pirata, dal 10% del 2019 si è passati al 19% nel bimestre “nero” del 2020. Vale la pena ricordare che durante il periodo di quarantena un italiano su due ha dedicato molto più tempo alla fruizione di contenuti audiovisivi e si stima che sia cresciuto dell’8% il numero di abbonati a piattaforme legali.

Il contrasto al fenomeno della pirateria, come rimarcato anche dagli interventi del Procuratore Capo Massimo Lia e dal Sostituto Procuratore Laura Collini, entrambi appartenenti alla Procura della Repubblica  presso il Tribunale di Gorizia, che hanno illustrato la recente operazione “Evil Web”, passa attraverso strumenti di repressione efficaci e soprattutto tempestivi, questo perché è ritenuto prioritario andare a ridurre la tempistica che intercorre tra la disposizione inibitoria legata al sequestro decisa dal GIP e l’effettiva chiusura dei siti illeciti, per evitare di lasciare spazio di manovra ai pirati di spostarsi su altre piattaforme.

Diventa quindi fondamentale affrontare la problematica della pirateria in un’ottica di sistema e di collaborazione tra Industria, Istituzioni e Autorità. È stato più volte ribadito il ruolo centrale di AGCOM, come driver essenziale in termini di efficacia nel contrasto del fenomeno che è in continua evoluzione, basti pensare ai nuovi servizi che forniscono DNS alternativi capaci di aggirare i blocchi. Ma occorre anche velocizzare il recepimento da parte del Governo della Direttiva Copyright seguendo fedelmente il testo della direttiva europea, e puntare a nuove Proposte Legislative, che sono state presentate in Parlamento e attendono di essere discusse.

Il fenomeno della diffusione illecita di contenuti audiovisivi non è solo legato alla proliferazione di piattaforme non legali ma esiste un crescente problema legato ai domini truffa emersi con grande evidenza durante il lockdown.  Stan McCoy, Presidente di Motion Picture Association EMEA nel suo intervento ha fatto riferimento ad un’indagine internazionale condotta durante il maggior picco della pandemia da Digital Citizens Alliance, in cui è emersa una crescita dilagante di domini ingannevoli che nascondevano frodi e truffe relativamente a mascherine e farmaci contro il virus.  Esistono dei grandi paradisi pirata, i cosiddetti cyberlocker illegali, attraverso i quali i contenuti illeciti sono a disposizione per la fruizione in tutto il mondo. Tra questi Openload, chiuso un anno fa grazie ad ACE – Alliance for Creativity and Entertainment, era il più conosciuto e l’Italia era al secondo posto in termini di traffico utenti su quello che si poteva definire uno dei più grandi archivi mondiali della pirateria. Ecco quindi che diventa fondamentale andare alla fonte e colpire direttamente l’hosting: tra le proposte fatte dalle principali associazioni internazionali dell’audiovisivo nell’ambito della Digital Services Act (DSA) che sarà adottata nei prossimi mesi dalla Commissione dopo il voto di indirizzo di questi giorni da parte del Parlamento Europeo, vi è il “Know Your Business Customer” (KYBC) uno strumento che consentirebbe di contrastare l’anonimato sul web, ormai una costante di chi opera illecitamente per sfruttare e guadagnare tramite l’utilizzo non autorizzato di opere audiovisive, attraverso la verifica delle informazioni fornite nell’ambito dell’acquisto di servizi quali hosting, domini, storage ecc. Una misura che la Federazione ha condiviso recentemente con alcuni rappresentanti del Governo italiano.

Durante l’incontro si è parlato di contrasto e repressione della pirateria ma anche di come sia importante dal punto di vista dell’industria lavorare in modo tempestivo per favorire un’offerta legale di contenuti la più ampia possibile, anche in considerazione del fatto che secondo i dati Ipsos annualmente elaborati per FAPAV, i consumatori una volta approdati su piattaforme legali non tornano più indietro.

La strada condivisa da tutti i partecipanti all’evento è stata tracciata: aumentare i poteri di AGCOM nella tutela dei contenuti, recepire il più velocemente possibile la Direttiva Copyright, introdurre nuovi strumenti di contrasto all’illegalità e puntare ad un mercato digitale legale sempre più aperto e competitivo. Ora occorre agire in modo veloce e inclusivo.

All’evento “Dopo il lockdown: Ripartire insieme dalla legalità” sono intervenuti dopo i saluti di Giacomo Lasorella, Presidente AGCOM; Federico Bagnoli Rossi, Segretario Generale FAPAV, Lucia Milazzotto, Direttore Mia; Stan McCoy, Presidente MPA Emea; Massimo Lia, Procuratore Capo della Procura della Repubblica, Tribunale di Gorizia; Laura Collini, Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica, Tribunale di Gorizia; Francesco Grandinetti, General Manager The Space Cinema; Fabrizio Ioli, Senior VP Home Entertainment & Consumer Product Warner Bros Ent. Italia; Giampaolo Letta, Vice Presidente e AD di Medusa; Antonio Medici, Ceo Bim Distribuzione; Davide Novelli, Presidente Cinetel e Distribution Director Vision Distribution; Giorgio Tacchia, Ceo & Founder Chili. L’evento è stato moderato da Marco Spagnoli, Giornalista e responsabile MIA Doc.

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