L’operazione tra le più rilevanti degli ultimi anni che ha riguardato l’Italia e diversi paesi esteri, oltre 600 finanzieri coinvolti, ha portato all’oscuramento di piattaforme illecite di live streaming e canali Telegram, alla confisca di sofisticate tecnologie informatiche, indagando 23 persone facenti parte di una ramificata organizzazione che gestiva il business illecito
Roma, 11 novembre 2020 – Sono stati comunicati i risultati della vasta operazione internazionale, denominata “The Perfect Storm”, svolta in oltre 19 paesi a tutela del Diritto d’Autore e che ha portato all’oscuramento di oltre 5.500 siti illegali di live streaming e canali Telegram che diffondevano illecitamente contenuti protetti dal copyright in tutto il mondo. Sono inoltre stati confiscati beni equivalenti ad oltre 10 milioni di euro nei confronti dei 23 indagati appartenenti all’organizzazione che gestiva il business illecito. Oltre 50 milioni gli utenti della platea mondiale dello streaming illegale, di cui 5 milioni solo in Italia.
L’operazione è stata condotta dal Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza, in sinergia con il personale del Servizio di Polizia Postale e delle Telecomunicazioni della Polizia di Stato, e coordinata dal Procuratore della Repubblica Giovanni Melillo e diretta dal Procuratore Aggiunto Vincenzo Piscitelli e dal Sostituto Procuratore Valeria Sico. Si è inoltre avvalsa dei canali di cooperazione giudiziaria internazionale tramite l’Agenzia Europea Eurojust, mediante il desk italiano, diretto dal Procuratore Filippo Spiezia, coadiuvato dai Sostituti Procuratori Aldo Ingangi e Angela Continisio.
“Grande soddisfazione per gli incisivi risultati conseguiti nell’ambito dell’operazione “The Perfect Storm” a contrasto dello sfruttamento illecito delle opere audiovisive sulla rete” – ha dichiarato Federico Bagnoli Rossi, Segretario Generale FAPAV – “Quello che è emerso in questa operazione è ancora una volta un vero e proprio business illecito legato alla pirateria audiovisiva, ramificato ed altamente remunerativo. I dati rivelati dalla Guardia di Finanza danno contezza di un reato, grave, ma spesso percepito nell’accezione comune come un qualcosa di immateriale. La realtà è che ci troviamo di fronte a dei criminali informatici che con le loro azioni vanno ad alimentare quell’economia del sommerso che tanti danni genera non al solo settore audiovisivo ma all’economia italiana in generale e stimati in oltre 1 miliardo l’anno, oltre alle perdite legate all’evasione fiscale e al PIL” – ha sottolineato Bagnoli Rossi.
“C’è molto da fare poiché le tecnologie sono evolute e così anche la stessa criminalità informatica si è raffinata. Non possiamo farci trovare impreparati ma dobbiamo alzare sempre più l’asticella della lotta alla pirateria, soprattutto in un momento come quello attuale in cui l’economia italiana è in forte difficoltà a causa delle conseguenze legate all’emergenza sanitaria. Gli strumenti a disposizione ci sono e vanno potenziati al fine anche di sostenere la ripartenza del settore in un momento così delicato. Tra le priorità individuate è necessario rafforzare i poteri dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, recepire in Italia la Direttiva Copyright, rendere più tempestive le collaborazioni internazionali, senza tralasciare le attività educational e di sensibilizzazione. Il nostro Paese – ha concluso il Segretario Generale – con questa ulteriore operazione di vasta portata si conferma con decisione in prima linea nel contrasto di questo fenomeno illegale per il quale è imprescindibile la massima attenzione”.