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Nuovo studio Incopro UK: i ricavi pubblicitari finanziano i siti web che violano il Copyright

Nuovo studio Incopro UK: i ricavi pubblicitari finanziano i siti web che violano il Copyright

Il nuovo rapporto Incopro sulla tutela del copyright e dei diritti sul web ha rilevato che l’88% dei siti web più popolari utilizzati per ottenere illecitamente contenuti coperti da copyright utilizza la pubblicità come fonte primaria di finanziamento.

REPORT: I RICAVI PUBBLICITARI FINANZIANO I SITI WEB CHE VIOLANO IL COPYRIGHT

Comunicato stampa Incopro

  • Il malware è la più significativa forma di pubblicità presente sui siti che offrono illecitamente contenuti protetti da copyright
  • In Europa, gli annunci di società di gioco d’azzardo appaiono più frequentemente sui siti che violano il copyright
  • Dopo Visa e Mastercard, Bitcoin è il terzo metodo di pagamento più diffuso tra quelli offerti sui siti pirata.

Londra, 5 maggio 2015 – Il nuovo rapporto redatto da Incopro, società che si occupa di protezione dei diritti sul web, ha rilevato che l’88% dei più popolari siti web utilizzati per ottenere illecitamente contenuti protetti da copyright impiega la pubblicità come fonte primaria di finanziamento. Il rapporto – “Revenue sources for websites making available copyright content without consent in the EU” – ha analizzato i 250 siti web più utilizzati per ottenere contenuti protetti da copyright in ciascuno dei cinque principali paesi dell’Unione europea (Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito).

La maggior parte degli annunci pubblicitari (il 31,5%) viene classificata come “Trick Button” e malware. “Trick Button” e malware solitamente non menzionano l’inserzionista nell’annuncio iniziale. Questi annunci, invece, ingannano gli utenti inducendoli a scaricare programmi potenzialmente indesiderati oppure a cliccare link dannosi.

Gli annunci inerenti siti, servizi e contenuti destinati ad un pubblico adulto rappresentano il 10,4% di tutta la pubblicità.

Simon Baggs, Managing Director, Incopro Limited:

“I guadagni pubblicitari forniscono un incentivo economico ai siti che offrono illegalmente contenuti protetti da copyright. Molto spesso, questa ‘pubblicità’ procura danni ai computer degli utenti oppure prende la forma di promozione di beni e servizi che si rivelano dannosi, come ad esempio le pubblicità per siti che forniscono contenuto per adulti illimitato. Se i marchi, le agenzie e le Autorità collaborassero per interrompere i flussi dei ricavi pubblicitari, si potrebbe ridurre la linfa vitale di questi siti”.

Altre importanti fonti di guadagno per i siti pirata provengono dai pagamenti o dalle donazioni che gli utenti stessi inoltrano ai gestori dei vari portali attraverso i circuiti di pagamento. Bitcoin è il terzo metodo di pagamento più popolare offerto sui siti pirata dopo Visa e Mastercard.

Il rapporto, commissionato dalla Motion Picture Association (MPA), ha inoltre esaminato i principali intermediari pubblicitari che allocano gli annunci per conto di aziende e marchi nei siti oggetto dello studio. Questi intermediari sono molto spesso i responsabili del lato creativo dell’annuncio e dell’effettivo posizionamento dello stesso sui siti, aspetto sul quale i marchi hanno un minimo controllo. AdCash, PropellerAds/OnClickAds2, DirectREV e Matomy Media Group sono indicati come principali intermediari pubblicitari.

La pubblicità dei siti di gioco d’azzardo rappresenta circa il 18,1% degli annunci totali – la percentuale più elevata rispetto a qualsiasi settore tra tutti i paesi esaminati.

ll report di oggi segue un precedente studio della Digital Citizen Alliance, ‘Good Money Gone Bad’, il quale ha evidenziato che i siti web che violano il copyright realizzano globalmente una somma prevista di 227 milioni di dollari in ricavi pubblicitari annuali. I 30 maggiori siti che traggono profitto esclusivamente dalla pubblicità ottengono in media 4,4 milioni di dollari l’anno, mentre BitTorrent e i principali portali P2P superano i 6 milioni di dollari ogni anno.

Le industrie cinematografiche e televisive continuano a soddisfare la domanda dei consumatori per i contenuti digitali, ampliando la qualità e la quantità dei servizi e dei contenuti online legali e offrendo un’alternativa sicura ai siti pirata. Un recente rapporto di KPMG ha rilevato che nel Regno Unito l’86% dei film e dei contenuti televisivi è ora disponibile su piattaforme digitali legali.

Note per i redattori

1) Il rapporto Incopro analizza le fonti di ricavo per i 250 siti più popolari, accessibili agli utenti in ciascuno dei cinque paesi chiave dell’Unione Europea (Germania, Spagna, Francia, Italia e Regno Unito) identificati dall’Incopro Infringment Index come siti che violano il copyright o che facilitano la violazione del diritto d’autore (consapevolmente o meno), rendendo disponibili al pubblico film e programmi televisivi , senza licenza o consenso del titolare dei diritti. In totale, all’interno di questo studio, sono stati esaminati 622 siti.

2) Lo studio è stato avviato a settembre 2014 e la relazione è stata finalizzata nel marzo 2015.

Una copia integrale del rapporto è disponibile qui.

About Incopro:

Incopro utilizza tecnologie innovative ed expert intelligence per proteggere il valore di marchi leader e società di contenuti. Incopro consente ai titolari dei diritti di identificare le principali minacce, intraprendere azioni mirate e delineare strategie per proteggere la proprietà intellettuale sul web. Il network legale di Incopro è un’alleanza strategica di studi legali specializzati, che fornisce competenze locali ed enforcement agli aventi diritto in tutto il mondo. Incopro è una società privata con sede a Londra.

www.incopro.co.uk

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