Operazione “Pirati”. Scoperti e denunciati gli hacker italiani che distribuivano film e serie TV illegalmente
Roma, 23 gennaio 2019 – Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Pesaro e la Compagnia della Guardia di Finanza di Fano hanno identificato uno dei più influenti “release group” operanti in Italia e all’estero. I cosiddetti “release group” sono gruppi organizzati di individui specializzati nell’illecita registrazione audio e/o video di film in prima visione proiettati nelle sale cinematografiche. Una volta registrati, tali contenuti vengono poi caricati illecitamente sul web creando un enorme danno all’industria audiovisiva.
“Secondo le nostre stime, per quanto riguarda le prime visioni cinematografiche, in nove casi su dieci la fonte audio e video dei file pirata è rappresentata dalle registrazioni non autorizzate che avvengono da parte dei “release group” nelle sale” – ha dichiarato Federico Bagnoli Rossi, Segretario Generale FAPAV – “Il camcording rappresenta pertanto la fonte primaria della pirateria, un fenomeno da non sottovalutare in considerazione degli ingenti danni che crea all’intero settore. Tali registrazioni, infatti, vengono solitamente realizzate nei primissimi giorni di uscita dei film nelle sale ossia quando le opere si trovano nella loro fase iniziale di sfruttamento”.
Le investigazioni sono state svolte in sinergia con i consulenti tecnici della FAPAV e hanno portato ad eseguire perquisizioni domiciliari in quattro regioni (Marche, Piemonte, Lombardia e Puglia) con il conseguente sequestro di personal computer, smartphone e relativi supporti fisici contenenti oltre 800.000 file.
La FAPAV esprime pieno apprezzamento per l’importante operazione condotta dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Fano e coordinata dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Pesaro, che ha portato a perquisizioni domiciliari in quattro regioni italiane e il relativo sequestro di oltre 800.000 file contenuti su PC, smartphone e supporti fisici.
Nello specifico, secondo il rapporto redatto dai consulenti della Federazione AntiPirateria Audiovisiva (“Analisi d’impatto sulla distribuzione audiovisiva pirata italiana ed estera”), il gruppo degli hacker individuato dalle Fiamme Gialle, denominato FREE/iNCOMiNG, si era affermato, dal 2010 al 2016, come il principale gruppo di rilascio operante sulla scena italiana ed internazionale, anche grazie ai contatti avuti con gruppi esteri ai quali aveva occasionalmente fornito contenuti video illecitamente acquisiti nelle sale italiane, registrando abusivamente il 66% della quota totale di opere pirata in prima visione immesse su internet. L’identificazione dei quattro hacker, celati dietro a identità virtuali contraddistinte da numerosi nickname, si è concretizzata nel loro deferimento alla Autorità Giudiziaria per i reati di cui agli artt.110 c.p., 85-bis T.U.L.P.S. e 171-ter, comma 2), lett. a-bis), della legge 633/41 perché, in concorso fra loro, costituendo un release group denominato “FREE/iNCOMiNG”, operavano, ciascuno con le proprie capacità e competenze tecniche, sul territorio nazionale allo scopo di acquisire illecitamente video e/o audio di opere cinematografiche e/o parte di esse tutelate dal copyright, rielaborarle e distribuirle online al fine di lucro.
“Siamo lieti di aver potuto fornire il nostro supporto all’operazione condotta dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Fano e coordinata dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Pesaro, che ringraziamo per la complessa attività portata avanti nei confronti del principale gruppo di rilascio operante sulla scena italiana ed internazionale” – ha proseguito il Segretario Generale FAPAV – “Auspichiamo quanto prima un inasprimento della vigente normativa sul camcording al fine di poter disporre di maggiori strumenti di tutela per agevolare anche il lavoro delle Forze dell’Ordine e delle Autorità competenti al contrasto di questo fenomeno criminale”.