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Pirateria online, Federico Bagnoli Rossi, Presidente FAPAV: “Italia può essere apripista in Europa”

Pirateria online, Federico Bagnoli Rossi, Presidente FAPAV: “Italia può essere apripista in Europa”

Bagnoli Rossi: “Auspicio è approvazione rapida da parte del Parlamento”

Roma, 3 febbraio 2023 – “Nella lotta alla pirateria l’Italia può fare da apripista e diventare un modello per l’Europa. La crisi pandemica ha generato una reazione importante e positiva da parte di tutte le industrie dell’audiovisivo e dei contenuti culturali e di intrattenimento che hanno scelto di fare sistema e procedere compatti sul tema fondamentale della tutela del diritto d’autore. Siamo perciò soddisfatti di queste proposte che vanno proprio nella direzione di un contrasto efficace e tempestivo della pirateria e ci auguriamo che l’iter sia veloce tanto da avere in tempi brevi una nuova legge. Un nuovo impianto normativo è fondamentale considerando che nell’audiovisivo la perdita diretta di fatturato legata all’illegalità viaggia intorno a 1 miliardo di euro l’anno che. se si somma alla perdita indiretta, arriva a oltre 1,7 miliardi di euro.  Inoltre, ci sono 10 mila posti di lavoro a rischio”. Così Federico Bagnoli Rossi, Presidente della Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali (FAPAV), in audizione questa mattina presso le Commissioni riunite Cultura e Telecomunicazioni, nell’ambito dell’esame delle proposte di legge sulla protezione del Diritto d’Autore.

Quando parliamo di pirata digitale non possiamo riferirci solo al singolo individuo che infrange le norme sul Diritto d’Autore, perché dietro al fenomeno illegale operano vere e proprie mentalità criminali con l’unica finalità di fare business” prosegue il Presidente di FAPAV che poi aggiunge: “queste proposte di legge possono essere integrate, a partire dai concetti di legalità, cooperazione e tecnologia, trasparenza e comunicazione e tempestività. In questo contesto si inserisce in modo assolutamente coerente la proposta di azione a 30 minuti dalla messa in onda o dalla presenza di un contenuto uploadato in maniera illecita. Non dimentichiamo infine le IPTV illegali, da considerare veri e propri reati informatici.

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