FAPAV interviene a proposito della Community Italiansubs
Roma, 2 febbraio 2018 – La Community Italiansubs non valorizza le opere audiovisive! Italiansubsnon aiuta a diffondere la cultura della legalità e lo sviluppo sano del mercato dell’audiovisivo! Occorre fare chiarezza: quando viene sottotitolata un’opera tutelata e non si detiene il diritto per farlo, si compie un reato. Italiansubs cosa fa? Traduce e rende disponibili i sottotitoli di opere audiovisive (film e serie televisive) in molti casi non ancora distribuite sul mercato italiano. Tutto questo senza aver chiesto il consenso ai titolari dei diritti.
Ergo la Community Italiansubs è illegale. Questo è quanto afferma Federico Bagnoli Rossi, Segretario Generale della FAPAV – la Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali – che aggiunge “quanto realizzato da questa community viola la legge in quanto non in possesso del consenso per realizzare la traduzione in lingua italiana dei relativi dialoghi dei contenuti audiovisivi, generando un danno alle imprese che hanno investito in quel determinato prodotto e alterando il mercato stesso”.
È evidente, quindi, che allo sfruttamento dell’opera sulla rete senza le necessarie licenze si aggiunge l’incentivo di fare godere tale opera al pubblico, munita dei sottotitoli offerti gratuitamente. Ma non basta: chi può disporre in anticipo della visione del film o della serie tv e della lettura degli inerenti sottotitoli, genera un ulteriore danno ai licenziatari italiani dei diritti su tali opere, i quali debbono provvedere a proprio onere e spese al loro doppiaggio in lingua italiana. Al contempo, esse sono costrette anche a ridurre i propri budget destinati al doppiaggio con conseguenze dirette anche sull’occupazione dei doppiatori.
“Il mercato dell’audiovisivo oggi ha bisogno di essere sostenuto – conclude Bagnoli Rossi – la tutela e il contrasto ai comportamenti illeciti risultano fondamentali tanto quanto investimenti e idee creative. Tutti devono fare la propria parte, nel rispetto delle regole e con una visione culturale competitiva e globale. Non ci sono “supereroi” o nobili fini dietro la pirateria, ma solo grandi danni per il settore audiovisivo e tutti i suoi lavoratori”.