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Webinar LUISS/FAPAV sul Digital Services Act e la pirateria sportiva

Webinar LUISS/FAPAV sul Digital Services Act e la pirateria sportiva

Necessarie azioni transfrontaliere e riduzione dei tempi di intervento

 Tutti gli interventi: Nuzzo (Luiss School of Law), Marzano (Luissi Guido Carli), Lázara, (Commissione giuridica del Parlamento europeo), Cappello (Osservatorio europeo dell’audiovisivo, Consiglio d’Europa), Bagnoli Rossi (FAPAV), De Siervo (Lega Serie A), Lichtenhein (Sroc), Lorenzon (Mediaset), Valentini (Sky), Capitanio (Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera) e Moles (Sottosegretario all’Informazione e l’Editoria).

La pirateria online mette a rischio seriamente il futuro dell’intera industria culturale e dell’audiovisivo. Intervenire rapidamente e con gli strumenti giusti è quanto mai fondamentale per contrastare l’azione di questi gruppi criminali anche nel settore degli eventi sportivi.

Di questi aspetti si è occupato venerdì scorso il webinar dal titolo “Il Digital Services Act per contrastare la pirateria sugli eventi sportivi”, organizzato dal Prof. Paolo Marzano nell’ambito del centro di ricerca BILL della Luiss School of Law e con il supporto di FAPAV, Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali.

In apertura ci sono stati i saluti istituzionali di Antonio Nuzzo, Direttore della Luiss School of Law e del Centro di Ricerca Blockchain, Artificial Intelligence, Infrastrutture Digitali e Life Sciences (BILL), che si è soffermato sul ruolo della tecnologia e dell’innovazione nell’industria dell’audiovisivo, della cultura, dei contenuti e anche per gli eventi sportivi live.

Paolo Marzano, Partner Legance – Intellectual property right, Università Luiss Guido Carli, in veste anche di moderatore, ha poi provveduto alla “Presentazione del rapporto sulle sfide per gli organizzatori di avvenimenti sportivi nell’ambiente digitale”, da Marzano predisposto per conto del Comitato JURI nel dicembre 2020. “L’Agcom in Italia ha ottenuto rilevanti risultati negli ultimi anni e quest’anno testerà un nuovo strumento che può essere utilizzato pochi minuti prima dell’inizio degli eventi sportivi, bloccando preventivamente l’accesso ai contenuti illeciti; si tratterà del primo ‘live takedown tool’ in UE”, ha detto Marzano.

 

Il Keynote Speech e l’intervento

Il Keynote speaker, Adrián Vázquez Lázara, Presidente della Commissione affari giuridici del Parlamento europeo (JURI), è partito ricordando semplicemente a tutti che “Ciò che illegale offline, lo è anche online. La legge consente di intervenire direttamente in pochi minuti contro i pirati e questo è il nostro vantaggio. Il Dsa è un meccanismo che consente di raggiungere proprio questo obiettivo, da una parte rispettando i diritti fondamentali, dall’altra intervenendo sulla pirateria online, bloccandone le attività e impedendo il business. In particolare – ha ricordato il Presidente della Commissione – è posto in evidenza l’approccio di inibizione dinamica o dynamic injunction, che offre la possibilità di adattare gli strumenti di enforcement dei diritti di proprietà intellettuale alle sempre nuove forme che la pirateria è in grado di assumere in rete. In questo modo è possibile contrastare i diversi tentativi di spostare, ricaricare e ri-ospitare i contenuti illeciti da un sito ad un altro”.

“Del tema si occupa anche l’Osservatorio Europeo dell’Audiovisivo, su incarico della Commissione Europea. Obiettivo del lavoro è valutare lo stato dell’arte tra gli Stati membri, Regno Unito compreso, guardando al quadro legislativo, alla tutela specifica riservata ai contenuti protetti, con focus sulle diverse tipologie di rimedi, tra ingiunzioni, ordini di rimozione, indicizzazioni, take down, memorandum, praticamente tutta la cassetta degli attrezzi prevista dalle autorità nazionali competenti”, ha affermato nell’intervento Maja Cappello, Direttrice del Dipartimento Informazioni Giuridiche dell’Osservatorio europeo dell’audiovisivo, Consiglio d’Europa.

 

La Tavola rotonda

Il Dsa assume un ruolo strategico rispetto a tutto quello che è successo negli ultimi mesi. La situazione globale causata dalla pandemia ha portato all’accelerazione e al potenziamento dell’offerta legale e dei modelli di business e, per una efficace ripartenza dell’industria audiovisiva il tema della legalità è e sarà un principio cardine”, ha detto Federico Bagnoli Rossi, Segretario Generale FAPAV, aprendo la Tavola rotonda del webinar. Il Dsa è anche l’occasione per rafforzare gli strumenti tutela in un ecosistema digitale che in Italia non funziona bene. Durante i mesi di pandemia dello scorso marzo e aprile 2020 si è verificata una crescita notevole della pirateria online e un più timido aumento dell’offerta legale.  È fondamentale che gli strumenti di tutela siano più incisivi a livello operativo. Non c’è più tempo da perdere, bisogna agire rapidamente. Gli operatori del web devono assumersi più responsabilità e confrontarsi e cooperare assieme agli altri attori.

Con il Dsa, per come è interpretabile oggi, non siamo tranquilli al momento, a nostro avviso introduce limiti vistosi nella responsabilità degli intermediari e rischia di cancellare 10 anni di sentenze, perché integra in maniera in maniera peggiorativa alcune fattispecie, tra cui l’articolo 8 in cui si fa riferimento a specifici contenuti illegali rischiano di bloccare i contenuti nella loro formulazione finale. Noi dobbiamo bloccare queste attività in tempo reale, perché sono live, il rischio è che noi arriviamo ad intervenire dopo il fischio finale”, ha dichiarato Luigi De Siervo, AD Lega Serie A.

“La soluzione è nella tecnologia, serve un’infrastruttura europea del copyright con nuovi strumenti di watermark, che consentono di inserire informazioni digitali in un file, che lo caratterizzano in qualche modo, poi facilmente rintracciabili in rete. Serve una tutela preventiva pro-futuro per essere davvero efficace. Il fattore tempo per l’intervento non è ancora previsto dal Dsa, ma è fondamentale per l’efficacia delle azioni di contrasto alla pirateria”, ha affermato Carolina Lorenzon, Direttrice Affari Internazionali, Mediaset.

“La pirateria non ha niente di artigianale e romanzato, perchè si tratta di gruppi criminali con risorse e strumenti avanzati. Perdiamo un miliardo di fatturato nel settore dell’audiovisivo e 5.900 posti di lavoro sono messi in pericolo in Italia” ha detto Marco Valentini, Head of Public Policy & European Affairs, SKY Italia.

 

Le conclusioni

Oltre che dal punto di vista dell’enforcement, serve combattere una battaglia culturale, dal rispetto dalla legalità a quella per il copyright, temi che devono entrare nel dibattito pubblico e trovare pronti anche i cittadini. Vogliamo combattere la pirateria a livello culturale e tecnologico, perché è un fenomeno che mette a rischio investimenti e posti di lavoro nel settore della cultura dell’audiovisivo e dell’editoria”, ha dichiarato Massimiliano Capitanio, Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni, Camera dei Deputati.

“L’industria della proprietà intellettuale è in rapida evoluzione e necessita di nuove ed efficaci tutele, prevenendo oltre che reprimendo le attività illegali. Oggi contrastare i fenomeni illegali significa proteggere l’intera filiera, erario compreso, di conseguenza ci deve essere massima attenzione a questo percorso di legalità”, ha invece precisato Giuseppe Moles, Sottosegretario all’Informazione e l’Editoria, Presidenza del Consiglio dei Ministri.

 

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